Se in questi giorni avete avuto modo di seguire la mia Pagina Facebook, sicuramente avrete gia’ intuito quale sara’ l’argomento di questo articolo. Al contrario se non sapete ancora nulla di cio’ che é successo, accomodatevi, prendete i pop-corn e un po’ del vostro tempo in modo che possiate chiarirvi le idee!
Mi sta molto a cuore scrivere un articolo di questo genere in quanto vorrei che servisse come “monito” rivolto a tutte le mie “colleghe” che come me si trovano ad affrontare collaborazioni retribuite dette anche “articoli sponsorizzati”, in modo che ci si possa tutelare e far valere i propri diritti in tutte quelle situazioni ambigue che molto spesso le aziende vanno a creare.
Ovviamente non voglio generalizzare anche perche’ in 5 anni e oltre di blogging, fortunatamente una situazione di questo genere non mi è mai capitata prima d’ora e ho sempre avuto modo di lavorare con aziende serie e responsabili marketing corretti e professionali e che sanno adeguatamente svolgere il loro lavoro con estrema competenza. Purtroppo ora posso dire che le cose non vanno sempre cosi, e tutto sommato da questa situazione ho imparato anche una lezione importante che menzionero’ alla fine.
Partiamo dall’inizio: sabato 19 marzo vengo contattata dalla responsabile marketing (credo, perche’ non si é nemmeno qualificata), di GearBest, ecommerce che tratta essenzialmente l’importazione e la vendita di articoli provenienti dalla Cina. Non avevo mai fatto acquisti su tale sito, tuttavia lo conoscevo gia’ in quanto mi era capitato di spulciarlo qualche volta, alla ricerca di ecig e materiale per sigarette elettroniche.
Nella mail mi viene proposta una collaborazione che verte essenzialmente su tre punti: la produzione di articoli sponsorizzati ( e quindi retribuiti) riguardanti le promozioni dell’e-commerce, l’inserimento di un banner pubblicitario, anch’esso retribuito e l’invio di prodotti a mia scelta a scopo di recensione. ( ho evidenziato a mia scelta e dopo capirete il perche’….).
Io rispondo per avere tutti i chiarimenti del caso come faccio di solito, dopodiche’ decido di accettare perche’ di fatto, perlomeno all’inizio, le condizioni mi sembravano buone e in linea col mio modo di lavorare. Mai scelta fu stata peggiore, peccato essermene accorta tardi.
L’articolo a detta della pr, avrei dovuto scriverlo prima possibile. Io il fine settimana sono dal mio ragazzo, non ho il pc e non ho nemmeno modo di scrivere, tant’e’ che sapete che il weekend non pubblico mai nemmeno gli articoli che sul blog sono abituali.
Mi accordo per la scrittura dell’articolo per lunedi 21 marzo con relative pressioni in quanto avrei dovuto pubblicarlo entro le 16.
Mi scapicollo letteralmente per essere puntuale in quanto al lunedi arrivo a casa dopo pranzo e di norma devo scrivere un articolo per Selez perche’ sono programmata cosi. Faccio il miracolo e riesco nel mio intento. La pubblicazione puntuale.
Da qui inizia il calvario: invio il link alla pr che prima mi dice che il link al sito non é abbastanza visibile ( da notare che era inserito nelle prime 3 righe). Mi viene fatto spostare, mi viene chiesto addirittura di modificare il font per ingrandirlo oltre il grassetto ( e sticazzi no eh?), ma sul template non transigo e a quel punto mi viene fatto inserire un ulteriore link a fine articolo.
Insomma, sono impazzita ma alla fine siamo arrivati ad una conclusione…o almeno cosi speravo, perche’ a quel punto scatta la richiesta piu’ assurda: l’inserimento del link all’articolo sulla mia pagina facebook come sticky sponsorizzato a mio carico! Giuro, ho letto la mail e sono scoppiata in una sonora risata.
Risata doppia se pensate che per l’articolo in questione la retribuzione prevista é di 30$ ( meno di 28 euro con il cambio attuale). Io ho sempre dato un valore enorme ai soldi, spesso svaluto anche il mio lavoro per motivi di “necessità” perche’ per una persona disoccupata, trarre un profitto dalla propria passione fa sempre comodo, anche se il profitto in questione non é alto. Ho accettato per bisogno, ma parliamone del fatto che di norma per un articolo sponsorizzato il minimo che mi viene assegnato é di 50 euro. Parliamone!!!!
Il calvario continua:
Si perche’ ora viene il bello e tenete a mente che in tutto questo stiamo parlando di 30$. Una volta effettuata la pubblicazione chiedo quando verra’ effettuato il pagamento tramite Paypal. Mi viene detto il giorno dopo, quindi martedi 22. Da qui la sintesi:
Martedi 22 marzo: niente pagamento, chiedo spiegazioni e vengo posticipata a giovedi 24 marzo.
Giovedi 24 marzo: ancora niente e vengo posticipata a venerdi mattina.
Venerdi 25 marzo mattina vengo nuovamente posticipata alla sera ( o al massimo lunedi di Pasquetta). Chiedo spiegazioni in quanto lunedi sarebbe stato festa e mi viene risposto “non preoccuparti”.
Lunedi 28 marzo: niente pagamento e chiedo spiegazioni ma il nulla cosmico!!!
Martedi 29 marzo: mi incazzo a mostro perche’ mi sento un tantino presa in giro!
MARTEDI 29 MARZO (ho visto cose che voi umani non potete immaginare!!!).
Martedi 29 marzo credo sia stata la giornata campale in quanto ho sentito tante di quelle stronzate che credo di aver fatto il pieno almeno fino al 2017.
Al di la del fatto che comunicare con GearBest in maniera normale risulta un po’ difficile dato che rispondono alle mail quando e se ne hanno voglia, e di media dalle 2 alle 4 del mattino (un orario proprio consono direi!).
Se poi si ha la fortuna di ricevere una risposta, state tranquille che sara’ sicuramente un “mi dispiace”, decisamente significativo ma che di certo non mi ripaga del lavoro che ho svolto.
Ieri dopo aver mandato una cosa come 5 mail e non avere ricevuto risposta, ho scritto al servizio clienti direttamente dal sito: la risposta? una mail istantanea da boot che mi inviatava ad inviare il n. d’ordine per risolvere il problema. Nulla di fatto….da li ho iniziato a preoccuparmi.
Decido pertanto di rivolgermi alla pagina Facebook Italiana di GearBest: li devo dire che la risposta é stata rapida, se non fosse che dopo meno di mezz’ora si é rivelata l’ennesima caduta di stile, o meglio un vero e proprio scivolone che mi ha fatto ben capire il disagio dell’azienda: spiego il problema, racconto l’accaduto per filo e per segno e mi viene detto che ci sono stati dei ritardi con i pagamenti ma il mio sarebbe stato fatto subito.
Passa un’oretta e niente…riscrivo per informare del mancato ricevimento del pagamento e…VENGO BLOCCATA DALLA PAGINA FACEBOOK senza possibilita’ di commentare ne’ mandare mp. Da qui si evince la PROFESSIONALITA’ DELL’AZIENDA.
A quel punto non c’ho veramente piu’ visto, ho inviato l’ennesima mail e ricevo come risposta che a detta loro il pagamento é stato fatto: a quel punto chiedo la stamp della transazione e di nuovo il buio.Immaginavo che non avrei ricevuto risposta ma ho provato!
Ricevo nella notte del 30 marzo alle 4.10 l’ennesima mail di scuse e mi dispiace, e mi viene detto che l’azienda ha avuto problemi con Paypal (fate pace col cervello pero’!).
Combinazione a quell’ora ero anche sveglia perche’ stavo poco bene. e rispondo che le scuse non mi interessano, vorrei semplicemente il mio pagamento e il contatto di un responsabile.
A quel punto, sempre la notte ma io ho letto la mail solo al mattino, vengo dirottata ad un altro responsabile (????) che anche in questo caso non si é qualificato, che questa volta attribuisce il problema al mio conto Paypal dicendomi di verificarlo.Il tutto condito da sviolinate, scuse e arrangiamenti vari nel tentativo di tenermi calma. Caso ha voluto che non piu’ tardi di due giorni fa, io -abbia ricevuto senza alcun problema altri due pagamenti…quindi il problema é mio?
Ho risposto per le rime perche’ onestamente mi sono stancata di trattenere tutto e la risposta qual’e’ stata? “i colleghi sono lenti”.…mi sono cadute le gonadi in terra!!!.. e tutta questa figura barbina, ribadiamo per 30 miseri dollari.
Ma sono cosi gentili che con fattura e P.IVA possono farmi il bonifico subito! #Appero’!!!
Ho nuovamente ribadito che voglio solo quel pagamento che mi viene rinviato da 10 giorni con scuse su scuse su scuse che ormai sono diventate irritanti e poco piacevoli, avvisandoli anche che avrei scritto questo articolo! Quando é troppo é troppo…. Attualmente comunque non ho ricevuto ne’ il pagamento ne’ una risposta….
Ora, non ho un lavoro fisso, vivo dignitosamente ma viene da sè che i soldi fanno comodo e accetto di scrivere articoli sponsorizzati per questo motivo. 30$ non mi cambiano la vita ma mi sarei incazzata ugualmente anche per un euro perche’ non ci si comporta cosi. Hanno avuto pretese su tutto, sulla velocita’ di scrittura, sull’orario della pubblicazione, sui link a detta loro poco visibili. Hanno avuto il coraggio di chiedere una sponsorizzazione a mio carico ( e sticazzi 2.0).
Hanno rimandato per giorni un pagamento che implica il click di 2 tasti e 5 minuti in termini di tempo. Questo mi fa imbestialire, perche’ scrivere un articolo é un “lavoro”, e se é previsto un compenso gli accordi vanno mantenuti come stabilito. Un impiegato in banca il 15 del mese viene pagato. Non credo che il direttore inizi a dirgli “no ma ti pago domani scusa” e il giorno dopo” no ma mi dispiace eh, ma ti pago domani”, per continuare per giorni con “no ma tranquillo, ti paghiamo eh!).
Ecco, una “prestazione” di qualunque genere che prevede un compenso, va rispettata a prescindere perche’ chi la offre investe tempo, fatica ed impegno. E vale per me come per tutti coloro che fanno quello che faccio io.
Sia chiaro, a me non interessa avere i soldi subito tant’e’ vero che nella maggior parte dei casi gli articoli sponsorizzati prevedono un pagamento a 40 o 60 giorni, ma li é un altro paio di maniche. Ho un “contratto scritto” e firmato da ambo le parti che sancisce l’accordo e soprattutto a 40 o 60 giorni dalla pubblicazione, il compenso arriva con estrema precisione.
Ma se mi viene detto “ti paghiamo subito”, io per “subito” intendo dopo la pubblicazione senza se e senza ma…non con spallonzolamenti vari che si protraggono ad oltranza…e che capperi, ho una pazienza anche io eh!!!
Una cosa di questo genere non mi é mai capitata, mai trovate aziende meno serie e professionali di GearBest e svolgendo qualche ricerca in rete non mi ha sorpreso nemmeno trovare numerosi feed negativi da parte di chi ha avuto la pessima idea di fare acquisti da loro. Se questa é la politica aziendale siamo alla frutta.
E vogliamo parlare della “prova prodotto”?
Si, questo articolo sara’ un poema omerico ma é doveroso e vorrei specificare anche i termini su cui verteva la prova prodotto:
quando ho ricevuto la prima email, ho chiesto se fosse stato possibile scegliere un prodotto che desideravo e che potesse essere anche di vostro interesse. Mi é stato detto di si SENZA ALCUN VINCOLO. A quel punto scorazzo per il sito e scelgo un tablet che se non erro costava 89$. Lo propongo e per non azzardare troppo, mi offro in cambio di inserire anche il banner gratuitamente. Mi viene risposto di no, non perche’ sia troppo costoso, ma semplicemente perche’ fa parte della categoria Tecnologia mentre loro vogliono spingere Home e Makeup. Guardo il makeup e C.V.D. sono tutti prodotti cinesi di brand mai sentiti e di dubbia formulazione e fake e in tutta onesta’ non ci tengo proprio a promuovere sul mio portale prodotti di cui sono la prima a non fidarmi e di cui temo seriamente gli effetti. MA ANCHE NO!. Passo alla categoria Home, quella indicatami e vedo che ci sono le sigarette elettroniche, box, atom e via discorrendo: a quel punto scelgo una box ma nuovamente la scelta non va bene perche’ a detta loro é un articolo tecnologico pur appartenendo alla categoria Home. Inutile dire che a quel punto, presa in giro ancora prima della fuffa del pagamento, ho declinato allegramente la prova prodotto. E dovevo capire fin da quel momento che con questa collaborazione avrei avuto dei problemi…perche’ con le aziende ci si viene incontro, perche’ si che ricevo cose omaggio, ma é anche vero che automaticamente anche solo emnzionando un brand, faccio pubblicita’, e la pubblicita’ si paga mentre noi bloggers lo facciamo gratis e alle aziende fa comodo. Nulla di male in questo ma come dico sempre io “una mano lava l’altra”, e gli accordi devono essere profiqui e vantaggiosi da entrambe le parti proprio per lavorare al meglio.
Con GearBest ho trovato solo un gruppo di non professionisti che hanno calcolato solo il loro interesse, che volevano tutto per nulla, che vedevano qualsiasi cosa come “dovuta”.
Certo,se prendono 10 blogger, a tutti propongono la stesura di un articolo, devono 300$ in totale e non pagano, viene da sè che hanno ottenuto pubblicita’ gratis, perche’ mentre temporeggiano, i loro articoli rimangono sulle homepages dei blogger che come nel mio caso nutrono una vana speranza di ricevere quello che gli spetta…bella presa per i fondelli e bel giochino furbo.
E mi dispiace se qualcun’altro cade in questa trappola!
Ma con me hanno sbagliato persona proprio!!!
Non solo rendo noto l’accaduto in modo che qualcun altro non incappi nella stessa presa in giro, ma il giorno 31 marzo, quando questo articolo sara’ online, a questo punto provvedero’ alla rimozione dell’articolo sponsorizzato. Avro’ fatto beneficenza e morta li!!! Io posso dire di essere una signora, mentre loro hanno perso a faccia per 30$.
Spero solamente che con loro non collabori piu’ nessuno, almeno se devono farsi pubblicita’ tramite annunci ed agenzie é la volta che sganciano la grana in anticipo!
E forse sarebbe meglio che investissero un po’ di soldi anche nella formazione del personale atto al marketing. Non ci si puo’ improvvisare…se si vuole cincischiare e non si sa da che parte iniziare forse meglio dedicarsi ad altro!
A questo punto non ho davvero piu’ parole, anzi si, la morale di tutta questa storia?
D’ora in poi quando mi verranno proposti articoli sponsorizzati, esigero’ il pagamento anticipato di almeno il 60% del compenso prima della pubblicazione e il saldo al termine, ovviamente tutto sancito per iscritto. Mi spiace ma vengo fregata una volta, la seconda no!!!
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